Eppure nulla, meglio di questo fenomeno, descrive l'arretratezza culturale e civile di questo paese.
Spiagge e scogliere irte di mozziconi, fossette stradali ricolme di ogni genere di rifiuti, scarpate trasformate in discariche di rottami e relitti, nulla di tutto questo desta ormai pubblica indignazione.
Se (rarissimamente) questo argomento si affaccia agli onori della cronaca su giornali o TV è solo per stigmatizzare, con fini elettorali avversi, l'inerzia di questa o quella amministrazione pubblica, colpevoli di non ripulire con sufficiente solerzia.
Tutti concorrono infatti a tenere questa moltitudine di maleducati al riparo da ogni rimprovero:
Da una televisione ed un editoria che vivono di Auditel e indici di gradimento, ad una classe politica che insegue solo sondaggi e consenso, ad un sistema economico per il quale non esistono cittadini, ma solo consumatori.
Consumatori da coccolare e adulare, o da istupidire e disinformare, da ingannare e da vessare , ma mai, in nessun caso, da rimproverare.
Perché critica e rimprovero generano consapevolezza e coscienza di se, stati dell'animo da fuggire come la peste in questo bizzarro, sconfortante paese.
nella foto: Via Aurelia, Maremma, sulla rotta del turismo transalpino, un biglietto da visita del Bel Paese
Con mille scuse a quella esigua minoranza di bravi ed onesti cittadini italiani che resiste, resiste, ma che nella sua condizione di eccezione non può far altro che... confermare la regola
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