Cerca nel blog

sabato 19 giugno 2010

terra rubata alla Terra

Il testo che segue è stato inviato a tutti i circoli Legambiente d'Italia, nel desiderio di attivare una movimento di base di resistenza al consumo di terre coltivabili ad opera del latifondo fotovoltaico.

Mentre l'imperativo di “arginare il consumo di territorio” sembra essere diventata una priorità per politici ed intellettuali italiani, si prepara in tutta Italia un colossale e fulmineo saccheggio di territorio agricolo.
L'attacco viene da un settore che reputavamo amico e che fino a ieri avevamo sostenuto a spada tratta:  la produzione elettrica da fotovoltaico.
Gli attori del saccheggio invece sono sempre gli stessi: la speculazione economica in combutta con la casta politica dei gaudenti imprevidenti.
La congiuntura che rende il saccheggio attuabile e urgente è quella data da una cospicua discesa del costo del pannello fotovoltaico ( oltre il 30%) incrociata al perdurare, fino alla fine del 2010 degli alti incentivi previsti dal Conto-energia 2007 (in media  € 0,38  x kW prodotto)

Le cifre del saccheggio:
Non abbiamo cifre generali,  ma alcuni “carotaggi” effettuati in piccoli comuni del grossetano danno un idea della situazione:
Manciano : 7.000 abitanti, richieste per 1.025 ettari
Scansano :  4.300 abitanti, richieste per 460 ettari
Non è difficile ipotizzare che in tutto il Paese decine di migliaia di ettari della migliore terra coltivabile passeranno dalla produzione agricola a quella industriale, nel giro di pochi mesi ed in totale assenza di controlli (la provincia di Grosseto ha varato un PTC che abolisce la Valutazione di impatto ambientale e per impianti sotto ai 5 ettari di superficie anche la variante urbanistica)


Le conseguenze per l'occupazione:
I nostri amministratori difendono le loro scelte con il mantra dell'occupazione, ma la verità è un altra:
- Un ettaro di terreno agricolo può generare un numero variabile di ore lavorative, che secondo le tabelle della provincia per il calcolo delle ULU (unità lavoro uomo), va dalle 30 alle 500 ore annue per ettaro, a secondo che si coltivino cereali o ulivi. (con gli ortaggi si arriva anche a 2500 ore/annue)
Con i grandi impianti fotovoltaici, ultimata in pochi mesi l'istallazione, le ore scendono a quelle necessarie a spargere il diserbante un paio di volte l'anno tra i filari di pannelli, diciamo 4 o 5 ore annue/ha.
Nella sola Manciano con i suoi 1025 ettari di impianti richiesti si avrà una perdita netta di occupazione che va dalle 25.025 alle 498.000 di ore lavorative all'anno, sottratte all'agricoltura.

Le conseguenze per il paesaggio:
Per la Provincia di Grosseto, il legislatore consiglia di collocare gli impianti su terreni “piatti” e di circondarli con siepi.
L'astuzia dialettica di evitare termini come “pianura” o  “fondovalle” (troppo evocativi dell'idea di “fertilità”) denuncia già le intenzioni. L'aggiunta della siepe completa il quadro:  per gli amministratori della provincia di Grosseto, il paesaggio  non è l'onesto risultato dell'equilibrio tra le attività antropiche e gli imperativi della natura, ma è un set cinematografico,  con le quinte a nascondere tutte le brutture che disturberebbero lo spettatore e svelerebbero la finzione scenica.
Sarà comunque difficile nascondere tutto lo scempio, con impianti industriali di diverse centinaia di ettari, senza soluzione di continuità, circondati da recinzioni in griglia rigida, impermeabili alla circolazione di qualunque animale terrestre, e punteggiate di alte antenne con riflettori e videocamere di sorveglianza.
Anche la dispersione sul territorio di una miriade di impianti “agricoli” (fino a 1.000 kWp) produrrà danni incalcolabili: oltre all'impatto visivo di questi laghi di silicio,  la distribuzione all'utenza dell'energia prodotta stenderà sulle campagne una ragnatela di elettrodotti di bassa e media tensione, che non sarebbero necessari nel caso di impianti proporzionati ai consumi.

Conseguenze Alimentari e Strategiche:
       Mantenere la capacità di sussistenza di una nazione, in caso di crisi internazionale, è sempre stata una priorità per qualsiasi governo responsabile, almeno quanto quella di mantenere un apparato di Difesa efficiente.
L'emergenza più grave che ci troveremo ad affrontare, con il progressivo esaurirsi delle fonti fossili, non sarà energetica ma alimentare. La crisi economica del 2008 lo ha già dimostrato: il petrolio regola il prezzo del grano, prima perché alimenta i macchinari necessari alla coltivazione e poi perché ne consente il trasporto a basso costo su tutto il pianeta.
       L'Italia non ha abbondanza di terre coltivabili, quando negli anni 30 subì l'embargo in ritorsione alla guerra in Libia, il regime, per sfamare la popolazione, fu costretto  a far  coltivare il grano anche nei giardini pubblici.
Da allora la situazione è molto peggiorata, La popolazione è raddoppiata ed una buona fetta delle terre coltivabili è stata divorata dalla speculazione edilizia.

Il fotovoltaico è una risorsa fondamentale per la soluzione del problema energetico degli anni a venire, ma  si possano trovare collocazioni molto più vantaggiose della terra agricola.
Il 12% del territori nazionale è già stato cementificato, se un tetto su tre fosse coperto da fotovoltaico, si realizzerebbe una superficie di 12.053 Km quadrati, ossia 241 milioni di kWp. Che soddiferebbero tutto il fabbisogno nazionale diurno senza sacrificare un solo metro quadro della nostra capacità produttiva agricola.
Si potrebbero usare inoltre cave dismesse, vecchie discariche, ex aeroporti, barriere antirumore  di strade e autostrade, coperture di parcheggi, facciate di palazzi, rotatorie stradali.

Cosa fa il resto del mondo:
Mentre in Italia  è in corso il più grande cambio di destinazione d'uso dei terreni agricoli mai operato prima, nel silenzio assordate delle Associazioni ambientaliste nazionali e con la totale complicità delle associazioni di agricoltori (ormai rassegnate a considerare i loro iscritti alla stregua di inutili relitti del passato) nel resto del mondo il dibattito sulla salvaguardia dei territori agricoli dalla cupidigia degli speculatori è al suo apice:

- La Germania ha varato il 10 giugno scorso un ribasso degli incentivi che va dal 16%  per le istallazioni integrate negli edifici al 100% per quelle fatte su suolo agricolo, (ovvero  nessun incentivo per gli impianti che intaccano la superficie coltivabile del paese) mentre molte Land, sulla spinta  di associazioni di agricoltori, stanno varando norme  che tendono ad autorizzare l'istallazione a terra solo se realizzate su terreni già degradati.
http://guntherportfolio.com/2010/02/german-photovoltaic-feed-in-tariff-frenzy-part-2/;

La stessa tendenza è osservabile in Canada
http://www.omafra.gov.on.ca/english/engineer/ge_bib/photo.htm

Mentre i danesi si preoccupano (loro) per le sorti del Belpaese e per lo scempio da fotovoltaico nelle campagne del Salento
http://rinnovabili360.org/blog/%3Fp%3D506%26gtlang%3Dda

Negli USA, la protezione delle terre coltivabili anima molti forum e siti ambientalisti, qui  è l'American Farmland Trust, potente associazione di contadini americani,  che si fa promotrice di una legge federale che impedisca il passaggio dei terreni dall'uso agricolo a quello industriale.
http://www.farmland.org/&rurl=translate.google.it&twu=1&usg=ALkJrhjpoqI2cmk_l31KnAmV3J-T_HILNQ

Concludiamo con il brano di un intervista a Henning Wicht, principale analista del "iSuppli Photovoltaics Market Research group",  (team di analisti che si è distinto per aver previsto il collasso del silicio e dei prezzi del modulo nel 2009) :

D. "Che andamento dei prezzi/modulo  si aspetta in questo e il prossimo anno?

R. "I prezzi sono rimasti stabili nel primo semestre del 2010,  tra 1,40 € / W per i bassi prezzi dei prodotti cinesi e 1,9 € / W per i prodotti europei. Prevediamo che i prezzi scenderanno leggermente  nel secondo semestre del 2010, per compensare il taglio FIT (ndt. Il corrispettivo del GSE in Italia) in Germania. Ci sono ancora due ragioni che sostengono la stabilità dei prezzi: un rally di fine anno in Italia  e l'indebolimento dell'euro che sta ostacolando i fornitori cinesi nell'applicare prezzi più bassi.
Per il 2011, non abbiamo ancora i dati ASP ma ci aspettiamo una discesa fino a 1 € / W per i moduli.

D."Qual è l'impatto potenziale, e per quali importanti aziende del fotovoltaico, del fatto che il governo tedesco intenda ridurre o addirittura interrompere la FIT per impianti fotovoltaici al suolo?"

R."Come recentemente confermato, la FIT tedesco non sosterrà il fotovoltaico su terreni agricoli. A prima vista, questo emendamento riguarda il segmento preferito mercato di First Solar e di altri  fornitori di film sottile (a-Si, tandem). Tuttavia, gli impianti a terra per la conversione di terreni non agricoli sono ancora inclusi nel finanziamento. Io credo che i fornitori di film sottili e EPC saranno in grado di affrontare queste aree, tuttavia i permessi e la pianificazione probabilmente richiederanno più tempo, quindi il segmento degli impianti a terra, rischia un rallentamento rispetto a quello su tetto, che è invece in rapida crescita."

http://www.solarplaza.com/article/interview-with-henning-wicht-senior-director-and

Al “Rally” di cui parla l'analista tedesco, sembra che parteciperanno anche molte delle aziende tedesche in fuga da quel paese, dove i governanti sanno fare i conti con la complessità del presente senza pregiudicare il futuro della nazione ed il bene delle generazioni a venire.
Riverseranno la loro devastante competenza sul nostro  paese,  dove una classe dirigente miope ed insipiente è ben decisa a spalancare loro le porte.

clicca per ingrandire


Pubblichiamo (previa autorizzazione)  le repliche ricevute dai circoli.

- Circolo Legambiente Cuneo
La vostra presa di posizione è assolutamente condivisibile: il nostro
circolo da oltre un anno sta cercando di opporsi, insieme ad altre
associazioni (incluso "Stop al consumo di territorio"), a questa sciagurata
devastazione del prezioso suolo; con noi condividono la battaglia anche le
associazioni agricole locali quali Coldiretti e CIA; qualcosa stiamo
smuovendo; certo è urgente e necessario un didattito serio e la proposta di
strategia unitaria nazionale ci trova pienamente d'accordo: basta affermare
e sostenere acriticamente che tutto il "rinnovabile è bello"! Lo stesso
vale, almeno per le nostre zone,  anche per l'ìdroelettrico "di rapina" che
sta
cementificando/devastando canali irrigui secolari e intubando Km di torrenti
montani
Allego due fra i documenti prodotti sul FV su suolo
La nostra campagna locale ha riscontro sul sito
http://www.stopalconsumoditerritorio.it/index.php?option=com_content&task=blogcategory&id=34&Itemid=90
Gianfranco Peano
Presidente Circolo Legambiente Cuneo

- Legambiente Capannori e Piana Lucchese
Carissimi/e, a proposito di terra rubata , la mia opinione è semplice ed è questa:
Poichè l'energia è di fondamentale importanza ,per la vita ed il lavoro delle persone, è necessario scegliere:
Vogliamo il petrolio con tutte le conseguenze di inquinamento e il controllo stretto delle pochissime multinazionali che stanno depredando i paesi poveri del mondo?
Vogliamo le centrali nucleari anche in Italia?
Poichè non è questo che vogliamo allora dobbiamo fare delle proposte credibili ed attuabili sostenendo tutte le scelte che possono essere fatte per lo sviluppo delle energie rinnovabili e per una produzione energetica diffusa promossa dai cittadini e dalle piccole e medie imprese.  In sostanza promuovere lo sviluppo sostenibile.
Si può discutere ovviamente delle modalità attuative, della salvaguardia di alcuni luoghi particolarmente pregiati dal punto di vista ambientale. Ci devono essere,certamente, norme per la tutela pesaggistica, questo si! Ma sostenere che nel nostro paese manca la terra da lavorare mi sembra, sinceramente, fuori luogo. Io penso invece  che i problemi dell'agricoltura siano altri. ma questa sarebbe un'altra  bella discussione.
Quindi , per me Legambiente, ha una posizione corretta, condivisa e sostenibile.
cordiali saluti
guido angelini
Legambiente Capannori e Piana Lucchese

- Circolo Sarmazza -Legambiente Saonara-Vigonovo
Salve, Perfettamente d'accordo con voi , siamo a conoscenza di progetti simili, pur se non di queste dimensioni, anche nel Veneto che come bene sappiamo è già ampiamente devastato dal consumo dissennato di suolo, tema sul quale stiamo svolgendo una grande battaglia a partire dai nuovi piani urbanistici e le "grandi opere" in fase di approvazione.
Siamo la regione dei capannoni, basterebbe utilizzare quelli e il problema sarebbe risolto.
Credo che Legambiente nazionale  debba assolutamente prendere una posizione netta di condanna di questo tipo di speculazione e tutti i circoli locali debbano denunciare iniziative di questo genere previste nei loro territori.
complimenti per il lavoro svolto
cari saluti

Legambiente Saonara-Vigonovo - Circolo Sarmazza
aderiamo a CAT - Comitati Ambiente e Territorio - Riviera del Brenta e Miranese www.infocat.it

- LEGAMBIENTE  TOSCANA  O.N.L.U.S.
...

- Circolo Legambiente Il Tiglio
Grazie Andrea per la preziosa segnalazione.
Ti invio in allegato una richiesta che abbiamo appena inviato all'amministrazione comunale di Vigasio (Verona) in quanto anche qui la giunta ha deliberato di fare uno studio di fattibilità per cercare un terreno adatto ad ospitare un impianto fotovoltaico.
Ciao,
Vincenzo Parise
Responsabile Legambiente - Circolo Il Tiglio


- Circolo Legambiente Medicina (BO)
Grazie per l'informazione. Vi trasmettiamo le nostre, nonchè di alcuni
residenti, considerazioni e osservazioni, in questa demenziale speculazione,
fatte alla Provincia di Bologna, su di un mega impianto della Coop.
Trasporti di Imola, il primo "agricoltore" per proprietà del comune di
Imola, che sta trasformando gradualmente la destinazione d'uso dei terrenui
agricoli in campi fotovoltaici!

Legambiente Medicina

- Circolo Trani Legambiente
Qui in Puglia, ed in particolare nella neo provincia BAT, siamo in piena
emergenza Biomasse.
Considerare gli impianti a Biomasse al pari delle rinnovabili vere (solare
ed eolico) è un'aberrazione.
La puglia è ad elevato  rischio di desertificazione e prima ancora di
bruciare le biomasse bisognerebbe restituirle ai suoli.
Allego un documento che rappresenta la sintesi degli impianti proposti in
Puglia.
Salutoni.
   Francesco Bartucci

- Circolo Legambiente Cinisello Balsamo ONLUS
Carissimi, condivido pienamente quanto affermate e mi piacerebbe che Legambiente Nazionale prendesse una forte posizione al riguardo.
Io vivo in una citta' di 12,5 Km2 con circa 75.000 abitanti a Nord di Milano (ma praticamente ad essa contigua). Densita' abitative elevate che ci dovrebbero far difendere i pochi spazi inedificati.
Abbiamo infatti subito in questi anni una copertura di suolo pazzesca (75% di suolo cementificato) ed abbiamo solo 2 grandi (grandi per noi che di aree verdi ne abbiamo proprio poche..) parchi
che ci permettono di respirare. Ora la trovata e' di mettere i pannelli fotovoltaici proprio nei parchi, quando abbiamo una superficie industriale di capannoni che arriva a coprire una grossa fetta di territorio.
Speriamo che la questione da voi sollevata prenda corpo il prima possibile.
Con stima

Ivan Fumagalli, presidente Circolo Legambiente Cinisello Balsamo ONLUS
(Circolo Trani Legambiente)

- Circolo Legambiente Brindisi
Il vostro problema è anche il nostro, e si sta sviluppando in maniera
esponenziale e drammatica. Lo abbiamo fatto presente  a Zanchini,  in un
recentissimo incontro organizzato dal nostro Regionale. Occorre fare qualcosa
ufficialmente e subito.  Teniamoci in contatto.Cordiali saluti.
Enrico Favuzzi circolo legambiente Brindisi
PS.Il nostro pensiero è che si debbano dare meno incentivi ai pseudo imprenditori che piazzano campi
fotovoltaici, e più ai privati che vogliano installare tetti fotovoltaici per
esclusivo uso personale. Insomma meno energia in rete e più usi privati.
Seguirò il blog.


- Circolo di Barbariga Bassa Bresciana.
Ciao ragazzi tutta la nostra solidarietà dal circolo di barbariga bassa
bresciana.
un abbraccio da
Gabriele Pellegrini,teneteci informati

- Circolo Legambiente Doradilla Nuoro
Ciao Andrea, noi in Sardegna sappiamo bene cosa vuol dire speculare
sulle energie rinnovabili. Renato Soru voleva regolare con norme ben
precise l'affare dell'eolico, ma l'avvento del centro destra ha
deregolato il tutto, con la conseguenza di infiltrazioni mafiose nella
nostra Isola che i media hanno denunciato ultimamente. Quello che
denunci tu è sacrosanto, è il solito andazzo tutto italiano di
sfruttare a fini di solo tornaconto anche le sensibilità ambientali di
intere comunità.... ci vorrà tutto  il nostro impegno di legambientini
per cercare di riportare nei giusti binari una politica ambientale
giusta e corretta ... non arrendiamoci

ciao Pier Luigi Meloni, circolo Legambiente Doradilla Nuoro

- Circolo Legambiente Bassa Sabina
CIAO ANDREA .
MI CHIAMO SANDRO MANCINI, SONO RESPONSABILE DEL CIRCOLO
LEGAMBIENTE BASSA SABINA. TI RINGRAZIO PER LA PROPOSTA.
ABITO E SONO ATTIVO A POGGIO MIRTETO IN PROVINCIA DI RIETI, 150.000 ABITANTI
RACCOLTA DIFFERENZIATA AL 4 PER CENTO, AGGRESSIONI AL TERRITORIO,
COLATE DI CEMENTO  DEFINITE GRANDI OPERE , SCELTE DALL'
AMMINISTRAZIONE PROVINCIALE, DI DA SEMPRE CENTRO SINISTRA , COME MODELLO DI SVILUPPO.QUESTO PER DIRTI SOMMARIAMENTE COME SIAMO MESSI IN SABINA.
VENENDO AL FOTOVOLTAICO , SONO ARRIVATI A PROPORRE 40 ETTARI DI PANNELLI A TERRA.
MA IL NAZIONALE CHE DICE? ANCHE QUESTO E' CONSUMO E ALTERAZIONE DEL TERRITORIO.
IMPONIAMO CHE LA PRODUZIONE SIA DESTINATA A CONSUMI LOCALI, FORSE RIDURREMO LA SPECULAZIONE.


CIAO, SANDRO

- Circolo Legambiente  Milano Ovest
Gentile Andrea, grazie per avermi chiarito e edotto su vidende che se non vissute sulla propria pelle,(come è capitato a voi) a volte ci sfuggono o risultano poco capibili.
Sicuramente avrai l'appoggio del nostro Circolo, girerò a tutti i soci del Circolo la tua mail.
Qualora vorrai coinvolgerci, esempio in raccolta firme o altro, siamo a disposizione.

Francesco De Carli Presidente Legambiente Circolo MIlano Ovest

- Legambiente Viterbo
...

- Legambiente Parco del Vesuvio

Ciao Andrea,
sono daccordo sulla questione che è ingiusto sacrificare terra coltivabile
per installare pannelli solari che potrebbero essere facilmente essere posti
in centinaia di altri luoghi  (capannoni industriali, pensiline, barriere di
autostrade, tetti dei fabbricati ecc. ecc. ) Come al solito però, sembra che
quelli che noi mandiamo a dirigere l'Italia, tutto questo non lo capiscono o
più probabilmente non vogliono capirlo.
Basta vedere come hanno "sviluppato" l'energia eolica in Sicilia, dove hanno
preso fondi europei per milioni di euro e alla fine sono stati installati
dei pali eolici che non sono collegati a "nulla" e non producono un solo
Watt di energia.
Per il momento quello che noi possiamo fare e inserire sul ns. sito web
www.legambienteparcodelvesuvio.it la notizia e cercare di diffonderla.
Sarebbe utile però elaborare una sintesi, non troppo tecnica, in modo da
raggiungere la massa delle persone che non é tanto avvezza o disponibile ad
argomenti troppo complessi e dettagliati.
Spero che anche altri circoli di Legambiente, e altre associazioni
ambientaliste o comunque orientate verso il bene, si attivino per cercare di
impedire un ennesimo scempio ambientale, questa volta addirittura in nome
dello "sviluppo sostenibile". Io conosco bene la provincia di Grosseto e la
reputo una delle zone più integre rimaste in Italia. Sarebbe un vero crimine
devastarla inutilmente.
Conclusioni: basterebbe che in Italia incominciassimo ad essere un poco più
seri, e magari iniziare ad imitare i nostri vicini come Svizzera, Germania,
Austria, dove lo sviluppo tecnologico viene sempre integrato con il rispetto
dell'ambiente e della persona umana.

Saluti da  LEGAMBIENTE PARCO DEL VESUVIO (Presidente Alberto Alba)