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lunedì 19 luglio 2010

Istantanea del Bel Paese

In un paese afflitto da mal governo, corruzione generalizzata, buchi di bilancio, disoccupazione, strapotere mafioso e via dicendo, ad occuparsi della questione dei rifiuti abbandonati sul territorio, si fa figura di bacchettoni dediti al futile bon ton.
Eppure nulla, meglio di questo fenomeno, descrive l'arretratezza culturale e civile di questo paese.
Spiagge e scogliere irte di mozziconi, fossette stradali ricolme di ogni genere di rifiuti,  scarpate trasformate in discariche di rottami e relitti, nulla di tutto questo desta ormai pubblica indignazione.

Se (rarissimamente) questo argomento si affaccia agli onori della cronaca su giornali o TV è solo per stigmatizzare, con fini elettorali avversi, l'inerzia di questa o quella amministrazione pubblica, colpevoli di non ripulire con sufficiente solerzia.
Mai vengono additati gli unici veri responsabili: ovvero quei cittadini cialtroni e ridanciani, pavidi e protervi, superficiali ed ignoranti che in maggioranza ormai, popolano la penisola italiana.
Tutti concorrono infatti a tenere questa moltitudine di maleducati al riparo da ogni rimprovero:
Da una televisione ed un editoria che vivono di Auditel e indici di gradimento, ad una classe politica che insegue solo sondaggi e consenso,  ad un sistema economico per il quale non esistono cittadini, ma solo consumatori.
Consumatori da coccolare e adulare, o da istupidire e disinformare, da ingannare e da vessare , ma mai, in nessun caso, da rimproverare.
Perché critica e rimprovero generano consapevolezza e coscienza di se,  stati dell'animo da fuggire come la peste in questo bizzarro, sconfortante paese. 

nella foto: Via Aurelia, Maremma, sulla rotta del turismo transalpino, un biglietto da visita del Bel Paese

Con mille scuse a quella esigua minoranza di bravi ed onesti cittadini italiani che resiste, resiste, ma che nella sua condizione di eccezione non può far altro che...  confermare la regola

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